martedì 30 maggio 2023

28 Maggio 2011 – 28 maggio 2023: dodici anni e non ce ne siamo accorti!

Più di trecento gli eventi e le occasioni che abbiamo condiviso: incontri, conferenze, riunioni conviviali, presentazioni, laboratori di teatro e di scrittura, cineforum, alcuni spettacoli “da camera” e qualche evento musicale!

Con lo sguardo (anagogicamente) rivolto verso l’alto - senza steccati o preconcetti oltre qualsiasi barriera ideologica o mentale- ci siamo confrontati e interrogati riflettendo intorno a tre filoni principali: il rapporto tra Arte e Conoscenza, tra l’Uomo e la Natura, e la cura della Persona nella sua integralità. Queste “le linee di confine” tematiche delle nostre iniziative editoriali promosse e sostenute in questi anni con la pubblicazione di collane di studi originali, saggi e inedite traduzioni.

Accanto a ciò, le piccole ma solide iniziative di promozione sociale: il Centro di Ascolto, il contrasto al disagio psicologico , il sostegno al Centro studi Tre fontane, i pluriennali cicli dei “lunedì pensa alla salute”, gli incontri aperti a tutti per la conoscenza e l’integrazione degli approcci terapeutici, infine la collaborazione fattiva con enti istituzionali ed il municipio di appartenenza.

Questa realtà associativa ha rivelato una vitalità sorprendente, prova ne è stata che, in questi ultimi tre anni, nonostante l’interruzione forzata delle attività in presenza, sono tuttavia e inaspettatamente, sopraggiunti nuovi stimoli, collaborazioni ed energie nuove.

Anagogia, con il vostro sostegno, è e rimarrà un prezioso spazio libero, una occasione unica per incontri umani straordinari.

Per questi indimenticabili, dodici anni, grazie di cuore!

martedì 16 maggio 2023

MONTAGNA SACRA


Un volo di aquila tra Oriente e Occidente  

Tra i principi ispiratori che orientano gli interessi culturali e le attività sociali della nostra associazione, vi è certamente la centralità della dimensione simbolica dell’uomo e della natura. Con questo intento sosteniamo- grazie all’editore che ha creduto in questo progetto- alcune iniziative editoriali caratterizzate dal ricorrente riferimento all’idea di confine, inteso come linea di demarcazione, e nello stesso tempo anello di congiunzione, contatto e relazione con l’altro da sé, così come fu magistralmente inteso da Pavel A. Florenskij.

E’ stato quindi naturale inserire nei “Quaderni di Anagogia- specificatamente in questa collana “Contemplata aliis tradere” diretta dal prof. Eduardo Ciampi – questo importante lavoro di Barbara Barone, filosofa rigorosa e studiosa appassionata.

    Trattasi di un affascinante  excursus sinottico, un volo di aquila, verso e oltre le “vette”, un viaggio anagogico  intorno al simbolo sacro della Montagna, via privilegiata di  relazione con il divino e luogo provvidenziale di incontro tra Umanità e Natura

 

  L’autrice propone magistralmente, la riflessione e la ricerca di un pensare polifonico capace di rivelarci inaspettate analogie, e nello stesso tempo la ricchezza delle differenze. tra le tradizioni e le culture umane. Risalendo gli scoscesi alti sentieri del Taoismo, del Buddhismo, del pensiero Vedico e Vedantico, seguendo il corso del sole verso Occidente fino ai vertici della Rivelazione cristiana emerge limpidamente in queste pagine, insopprimibile e perenne, la dimensione cosmo- teandrica dell’archetipo universale della Montagna.

   Questo percorso conoscitivo, che negli auspici dell’autrice deve e può divenire realizzativo, viene sapientemente proposto al lettore per tappe successive.

La prima riguarda il rapporto fra l’essere umano, il viaggiatore, e la montagna sacra.

La seconda propone le immagini e simboli della Montagna nelle tradizioni (ebraico-caldee e cristiane e mesopotamiche, nel pensiero egizio e la cultura indiana, nella tradizione sufi-persiana fino al pensiero sino-tibetano, nella cultura cinese per concludere con quella giapponese) fornendo profondi spunti di riflessione sull’unità del pensiero contemplativo.

Le successive riprendono il tema della Montagna Sacra come centro archetipico spirituale e originario, fine e meta di ogni homo viator. La narrazione si snoda negli aspetti della Catabasi e Anabasi spirituale, discesa e ascesa interiore in cui il meditante possa ritrovare la propria sintesi spirituale, l’unità, la libertà e la completezza.

  L’ultimo capitolo è una immersione nel mondo naturale e la sua estetica, sede e luogo di ogni montagna, spazio  in cui l’uomo si connette con una Natura creativa, rigogliosa ed elevante, riconciliata con l’umano.  L’interscambio tra l’uomo, le creature e la madre terra è stato, fin dalle origini dell’umanità, regolato da rispetto e da sacro timore. 

   Con lo sguardo rivolto verso l’alto, questo saggio ci spinge verso una nuova epistemologia, per farci ritrovare quel “Centro perduto”, per poter riacquisire la nostra piena e originaria vicaria dignità nei confronti del creato. Alla luce di una prospettiva antropologica che ci ricordi la nostra inscindibile unità di corpo, anima e spirito, sarà possibile–a partire da un personale processo interiore -un rinnovamento ed una inversione di rotta, una conversione che riguardi  il nostro destino e quello della Terra  in cui viviamo.

Anagogia aps