I due tipi di medicina. Quella degli schiavi e quella degli uomini liberi.
“(I primi) curano gli schiavi andando in giro e attendendoli nei luoghi di cura, e nessuna ragione di ciascuna delle malattie di ciascuno di quegli schiavi nessuno di tali medici dà o ascolta, e prescritto ciò che par meglio alla loro esperienza, come se ne avessero scienza perfetta, fanno come un tiranno superbo e tosto si scostano e si dirigono a un altro schiavo ammalato.
(…)
(Il secondo tipo di medico) invece cura quasi sempre le malattie dei liberi e le studia, le tiene fin da principio sotto osservazione, come vuole la natura, dando informazioni allo stesso ammalato e agli amici, e insieme egli impara qualcosa dagli ammalati e, per quanto è possibile, ammaestra l’ammalato stesso. Non prescrive nulla prima di aver persuaso per qualche via il paziente, e allora si prova di condurlo alla perfetta guarigione, sempre preparando docile l’opera sua con il convincimento, il paziente.”
“Ci sono due tipi di medicina. Quella degli schiavi e quella degli uomini liberi. Quella per gli schiavi (sintomatica) deve rimuovere rapidamente il sintomo, perché possano tornare al più presto al lavoro. Quella per gli uomini liberi (eziopatogenetica) deve capire il sintomo, il suo significato per la salute complessiva del corpo, per l’equilibrio della persona e per la sua famiglia.”
“Non dovresti curare gli occhi senza curare la testa o la testa senza curare il corpo. C
osì anche non dovresti curare il corpo senza curare l’anima. Questo è il motivo per cui la cura di molte malattie è sconosciuta ai medici, perché sono ignoranti nei confronti del Tutto che anch’esso dovrebbe essere studiato, dal momento che una parte specifica del corpo non potrà stare bene a meno che non stia bene il Tutto”.
osì anche non dovresti curare il corpo senza curare l’anima. Questo è il motivo per cui la cura di molte malattie è sconosciuta ai medici, perché sono ignoranti nei confronti del Tutto che anch’esso dovrebbe essere studiato, dal momento che una parte specifica del corpo non potrà stare bene a meno che non stia bene il Tutto”.