Teatro
Il 28 settembre 2012 al Teatro Quirino di Roma è andata in
scena la prima di Exodus il nuovo spettacolo della compagnia di detenuti-attori “ del
Centro Studi Enrico Maria Salerno
Un gruppo di artisti circensi vaga nella
notte per cercare un sito ove rappresentare il loro spettacolo. Ma non sanno
più cosa fare e come fare.
Chiusi in un vagabondare circolare che li riporta agli stessi posti, che a fatica riconoscono.
Chiusi in un vagabondare circolare che li riporta agli stessi posti, che a fatica riconoscono.
Il più vecchio di loro
li guida, ma ormai è troppo anziano...
Il tutto è stato ben rappresentato dalla compagnia teatrale
del carcere di Rebibbia
(ormai nota dal “Cesare
deve morire”dei fratelli Taviani).
C’è una ciclicità degli accadimenti, una ripetitività dei
fatti, quasi da Teatro dell’Assurdo.
C’è la perdita del libro degli esercizi, il libro sacro, che
adombra la memoria degli anziani e lascia nel vuoto i più giovani.
La perdita di una Guida come nel Re Lear.
C’è una sorta di estraneamento
generale nel girovagare notturno senza fine.
Sono tutti chiusi in una gabbia, come in un incantesimo,che
ci riporta alla condizione del detenuto che si autorappresenta.
Quando il più anziano muore il gruppo è come scosso da
questo accadimento e scopre che per fame il vecchio aveva mangiato il libro
sacro che deteneva la memoria di tutti.
Ma il vecchio non muore, semplicemente come in dramma di
Shakespeare si sveglia dal suo sogno,
che lo rappresentava.
Che ci riporta alla condizione alienata del comune uomo moderno.
Nessuno è capace di fare quello che sapeva fare, ne di
cambiare sogno.
“E’ solo una questione di fede, ci devi credere!”
Così il sogno cambia e l’altro vecchio acrobata ritrova la
fede, il coraggio e l’arte per tornare a camminare nel vuoto sopra un filo e
vincere le paure.
Così un umanità vagabonda e dispersa torna nel proprio asse.
Gianluca Ciampi