ANAGOGIA APS TESSERAMENTO 2020 - 2021
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ANAGOGIA APS TESSERAMENTO 2020 - 2021
La presente pubblicazione – a cura del traduttore Eduardo Ciampi e promossa da Anagogia, associazione romana che ha inaugurato in tal modo una sua linea editoriale – rende accessibile al lettore italiano i testi di dieci lezioni tenute da Ruskin all’Università di Oxford nel 1872, sulla relazione tra scienza naturale e arte.
John Ruskin (1819-1900) oltre ad essere un noto artista e critico d’arte, è stato anche un profondo pensatore, con capacità non indifferenti di cogliere la dimensione metafisica dell’esistenza umana. Pienamente consapevole del senso della presenza del sacro in ogni cosa, aveva come ideale il raggiungimento dell’espressione completa delle funzioni assegnate a ciascun individuo (contezza del proprio talento, potremmo dire parafrasando una nota parabola del Vangelo). A duecento anni dalla sua nascita, l’editore ha deciso di tradurre e pubblicare questa raccolta di lezioni, dalle quali emerge tutta la saggezza e l’intuizione trascendente di Ruskin riguardo al rapporto tra uomo, scienza naturale ed arte.
Le traduzioni di questa raccolta di lezioni sono state inserite nella collana Contemplata aliis tradere, che – cercando appunto di trasmettere cose contemplate al prossimo – si occuperà principalmente di traduzioni di testi di prospettiva tradizionale. Il significato etimologico di Tradizione, termine che deriva dal latino tradere, è infatti di trasmettere, consegnare, tramandare dottrine religiose, antica saggezza, Verità. La parola Traduzione, proveniente dal verbo traducere, (derivato da tradere), significa invece trasportare un messaggio da una lingua ad un’altra, interpretare. I due termini sono tuttavia strettamente legati e la presente collana vuole sottolinearlo, pur nella consapevolezza del rischio di ‘tradirne’ (altro termine di radice affine) il significato, come metteva in guardia San Paolo.
ANAGOGIA APS INIZIATIVE EDITORIALI
https://ciampi.com/nardin-pelleas-et-melisande-tra-maetelinck-e-debussy/#
Il docente e musicista milanese Alessandro Nardin, con la presente monografia – quinta della collana Melodramma e Filosofia Perenne – aderendo bene alla connotazione editoriale dell’originale proposta della casa editrice Irfan, offre al lettore un prezioso strumento di discernimento non solo di una specifica opera di Debussy, ma anche dello spirito musicale che il compositore francese ha saputo cogliere negli anni che sono a cavallo tra il XIX ed il XX secolo.
L’attività melodrammatica di Claude Debussy appare in un certo qual modo marginale. rispetto alla sua produzione pianistica e sinfonica. Tuttavia, il presente studio potrebbe far cambiare idea a molti su quello che è stato il ruolo di questo grande compositore francese non solo per la storia della musica, ma anche nell’opera lirica.
Il Pelleas et Maelisande risulta essere indubbiamente una composizione di nicchia, e non rientra decisamente tra quel gruppo di melodrammi più rappresentati nel mondo, tuttavia nasconde una forza misteriosa che il presente saggio riesce a mettere in piena evidenza. I personaggi dell’opera vengono analizzati con cura, nella loro specifica valenza simbolica, tuttavia, senza mai perdere di vista la stringente sintesi sottesa alla tesi dello studio. ‘Il Simbolo oltre il simbolismo’, recita il sottotitolo: la musica di Debussy non va confusa con il movimento artistico-letterario simbolista, ma tende altresì a cogliere – avvalendosi del simbolo sonoro – l’idea archetipica sottesa, sino a riuscire ad intuire quell’unità che si manifesta nella molteplicità del mondo. Come afferma Nardin – già autore del libro Debussy l’esoterista (Jouvence, 2016) – “la prospettiva simbolica non si apprende a scuola e non si studia sui libri (ancor meno può essere confusa con il simbolismo in quanto mero movimento artistico-letterario): è una visione che permette di cogliere unità del molteplice attraverso immagini che moltiplicano i propri significati, e che, nel contempo, hanno origine tanto nelle profondità delle facoltà umane quanto nelle più alte dimore dello Spirito.”
Emerge dalla trama profonda di quest’opera un percorso iniziatico che Nardin ripropone al lettore, rendendolo edotto del ruolo consapevole che il musicista francese ebbe nelle sue scelte espressive, che riflettevano in modo coerente gli aneliti d’assoluto cui tendeva la sua anima.
Roma, 16/7/2020
Arte e Conoscenza, Uomo e Natura, centralità e cura della Persona sono state le costanti tematiche principali degli incontri e delle ini...