mercoledì 23 gennaio 2013

2013 FEBBRAIO - APRILE



PROGRAMMI E SEGNALAZIONI

Anagogia:  Colloqui di Borgo Pio - dal VISIBILE all’ INVISIBILE
                         Centro Russia Ecumenica, Borgo Pio 141

·         Venerdì  15  FEBBRAIO ore 18.45 
Educazione:  profezia,  e  mistero. 
colloquio con l’autore: Prof. Alessandro Meluzzi , 
presenta  il Prof. Eduardo Ciampi

·         Venerdì    15   MARZO   ore 18.45  
La  maschera e il  volto : Teatro  sacro e profano 
colloquio con gli attori  Antonino Anzaldi  e  Simone Fusai

·          Venerdì   19  APRILE  ore 18.45  
La conoscenza simbolica: l’Arte come sapienza d’amore 
l’eredità di Camilian  Demetrescu 
 colloquio con Emanuel Demetrescu, archeologo  e Don Gianluca Busi ,  iconografo

Anagogia:   
Presentazioni librarie   presso  Centro Russia Ecumenica, Borgo Pio 141

·         Venerdì  1  Febbraio   ore 18.45 
“Il Dono dell’Uomo “ saggio di Antropologia affettiva
di Silvano Scalabrella  Ed. Terre Sommerse 2012 
 Incontro con l’Autore

·         Venerdì   22  Febbraio  ore 18.15 
ECO-ANTROPOLOGIA   
Uomo e natura, storia d’uno stupro”
Presentazione del libro di Philip Sherrard  Edizioni IRFAN – 2012
Interventi di Eduardo Ciampi,  di G. Aiello, editore. Letture di Simone Fusai
·         Venerdì   8 Marzo  ore 18.15 
DONNE E FANTASMI  Presentazione del libro di Roseward:
“FANTASMI E PAURE” Il giro di vite oltre Britten e James
AltrEdizioni 2012 (collana ‘Il Mistero nell’Opera Lirica’) 
Introduce Carmen Petrocelli, editrice di AltrEdizioni. Interventi di Eduardo Ciampi, curatore della collana e Cinzia Merletti (musicista e musicologa) 

· Venerdì  22  Marzo  ore 18.15  
“Quale evoluzionismo? “saggio di Aa.Vv.  Collana ‘Tradizione e traduzione’ (Terre Sommerse - 2012)  
Con Eduardo Ciampi, curatore e traduttore della collana  e del Prof. Gianluca Marletta, insegnante  e saggista. Letture a cura di Simone Fusai.

Altre  segnalazioni:

·        21 febbraio 2013 Giovedì  ore 16.30 
     Centro Russia Ecumenica, Borgo Pio 141- Roma
   L’Icona di Elia profeta ed il San Matteo di Caravaggio
    con Don Gianluca Busi 

Concerti                                   "Musica Perduta"
·         7  Febbraio  2013  Giovedì  ore 21.00 fino a 22.00
Concerti Spirituali    Santa Maria in Vallicella Piazza della Chiesa Nuova, 00186 Roma 
Credi tu nel Figlio dell'Uomo? - Concerto di Febbraio nell’Oratorio di San Filippo. 
 L'episodio del cieco nato  e la condizione esistenziale dell'uomo. Fede o incredulità, luce o tenebra?
Arianna Vendittelli, soprano, e l'Ensemble "Musica Perduta" eseguiranno
Laudi e musiche dell’ambiente filippino del '500/'600, per voce, flauto dolce, tiorba e viola da gamba.


Via Luigi Perna 51 ,  00142  -    06 59606509   
e.mail: associazioneanagogia@gmail.com

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lunedì 7 gennaio 2013

INVITO

presso il Centro Russia Ecumenica, a Borgo Pio,141
a due passi da San Pietro,  a cura dell’associazione Anagogia
proseguono “I Colloqui di Borgo Pio”
Programma di incontri, in occasione dell’anno della Fede, dedicati al tema:
dal Visibile all’Invisibile”
un percorso di esperienze e testimonianze
La fede rappresenta qualcosa di simile ad uno slancio, ad un balzo avventuroso perché esprime, in ogni tempo, il rischio di accettare un valore invisibile…”
Riflessioni  sull’esperienza della vita che si snodano  in 7 incontri , da ottobre 2012  ad aprile 2013, dalla  filosofia  alla psicologia, dalla antropologia all’arte, alla musica e al teatro.
  
Il filo conduttore, è il superamento  del dualismo che lacera  la coscienza contemporanea  e la nostra visione  della realtà,  è l’ esplorazione di quella  “linea di confine” che come una finestra, come una iconostasi , separa ed unisce Visibile ed Invisibile, interiore ed esteriore, Cuore e  Mente.   Lo sguardo e il pensiero rivolto al Cuore della realtà, l’Arte come via di conoscenza simbolica, sono trampolini di lancio verso questo balzo avventuroso, verso una scommessa d’amore.

IV Incontro
Venerdì  18  Gennaio 2013  ore 18.45 - Centro Russia Ecumenica, Borgo Pio 141- Roma
LA MUSICA PERDUTA : il Suono, l'uomo e il Sacro  
colloquio con il Maestro Renato Criscuolo  

Partecipano agli incontri:
 Il Prof. Maurizio Malaguti: ordinario di Filosofia teoretica all’università di Bologna e presidente del Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio; il Prof. Silvano Scalabrella: teologo, antropologo, docente di dottrina sociale presso l’università San Tommaso d’Aquino di Roma e di  Antropologia filosofica all’Istituto superiore di Scienze religiose di Civita Castellana; il prof. Alessandro Meluzzi:  medico, psichiatra psicologo psicoterapeuta, saggista, fondatore delle comunità: “Agape Madre dell’Accoglienza” per il disagio psichico e esistenziale; la Dott.sa Laura Cantarella: psicologa e psicoterapeuta; il Maestro Renato Criscuolo: musicista, musicologo,  fondatore di “Musica Perduta”; gli attori: Antonino Anzaldi e Simone Fusai , l’archeologo e ricercatore del CNR: Emanuel Demetrescu ; don Gianluca Busi: iconografo, membro della Commissione arte sacra della Diocesi di Bologna;  don Sergio Mercanzin: direttore del CRE ; il Prof. Eduardo Ciampi: traduttore e saggista.

sabato 5 gennaio 2013

Nel buio della notte


Non c'è niente di misterioso che non divenga evidente,
viceversa tutto ciò che è evidente nasconde in sè un mistero.
Pavel Florenskij, Lo spazio e il tempo nell'arte pag. 48

Nel buio della notte, come i Magi, alziamo lo sguardo, cerchiamo e seguiamo la Stella.  
  

Di fronte ad un anno che muore ed un anno che nasce conserviamo  Stupore e  Meraviglia verso ciò che si rivela, come dono,  nel tempo della nostra vita  ...


Alfredo Cattabiani
Epifania significa in greco “l’apparizione” di una divinità o un suo intervento prodigioso: e siccome la nascita di Gesù era l’apparizione per eccellenza, i cristiani, orientali, adottarono questo termine per il Santo Natale. Successivamente, quando la festa del Natale romano penetrò in Oriente l’Epifania divenne prevalentemente la festa del battesimo di Gesù, mentre in Occidente, che a sua volta l’aveva recepita, dall’Oriente, celebrava “la rivelazione di Gesù al mondo pagano” con la venuta dei Magi a Betlemme, la Casa del Pane. Sicché per la liturgia romana i dodici giorni che seguono il Natale sono un tempo liturgico unitario che ha il suo centro nella Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, alla quale ha dato il fondamento teologico papa san Leone Magno. Egli parla del mistero delle natività del Cristo (“sacramentum nativitatis Christi“) per indicare il valore salvifico dell’evento. Il Vangelo e i profeti, scrive san Leone Magno, “ci infervorano e ci ammaestrano che il Natale del Signore, quando il Verbo si è fatto carne (Gv. I,14), non ci appare come un ricordo del passato ma lo vediamo al presente”, e perciò ogni Natale rinnova per noi il Sacro Natale di Gesù.
L’Epifania a sua volta, con la festa che rievoca l’Adorazione dei Magi, visti come “primizie delle genti”, rammenta che il Cristo è Colui che trascende e illumina di vera luce ogni religione come Sovrano universale. Il Vangelo di Matteo, l’unico fra i quattro canonici che testimoni la venuta dei sacerdoti “pagani”, narra che i Magi recarono in dono al Cristo oro, incenso e mirra: l’oro perché è il Sovrano universale, l’incenso perché è divino; la mirra perché è il Grande Medico che può vincere la morte.
Il simbolismo solare informa il periodo natalizio collegando la tradizione orientale-romana al cristianesimo. La narrazione di Matteo, come le leggende e le usanze che vi sono connesse, testimonia di un’epifania di Luce e di Fuoco. E quale mai altro simbolismo si poteva applicare alla sua Natività non soltanto a Roma ma anche in Oriente, dove dall’Egitto all’Iran, l’eliolatria era diffusa? Nella Cronaca di Zuqnin, redatta nel 774-775 dal monaco Isó, e non dissimile da altre leggende coeve, si narra che i Magi, sacerdoti di origine iranica, depositari della sapienza esoterica, si tramandavano di padre in figlio una scriptura attribuita al terzo figlio di Adamo, Seth, che profetizzava l’apparizione di una stella che li avrebbe condotti fino al Salvatore, atteso in tutte le religioni del Vicino e Medio Oriente.
Dai loro antenati i Magi, che sarebbero andati a Betlemme, avevano ricevuto una raccomandazione orale: “Aspettate una luce che sorgerà da Oriente, luce della Maestà del Padre, una luce che sorgerà in aspetto di stella sopra il Monte delle Vittorie e si fermerà sopra una colonna di luce dentro la Caverna dei Tesori dei Misteri”. Quell’anno i Magi, saliti secondo l’usanza sul Monte delle Vittorie, dov’erano conservati i rotoli di Seth che rivelavano i “misteri” tramandati da Adamo sulla maestà di Dio e le istruzioni suoi doni che si dovevano portare al Salvatore, avevano appena compiuto i riti purificatori quando videro qualcosa “simile a una colonna di luce ineffabile scendere e fermarsi sopra la caverna… E al di sopra di essa una stella di luce tale da non potersi dire: la sua luce era molto maggiore del sole, ed esso non poteva stare innanzi alla luce dei suoi raggi”. Poi la stella andò a fermarsi davanti alla Caverna, il cielo si apri come una grande porta da dove scesero uomini gloriosi portando sulle mani la stella di luce e si fermarono sulla colonna di luce mentre tutto il monte splendeva di una luce ineffabile. Infine la stella entrò nella Caverna dei Tesori Occulti mentre una voce chiamava i Magi: “Entrate dentro senza dubbi, con amore, e vedrete una vista grande e mirabile”. Entrarono e videro quella luce ineffabile trasformata in un piccolo uomo umile che disse: “Salute a voi, Figli dei Misteri Occulti”, rivelandosi come il Cristo. Quella stella, manifestazione ed emanazione della Luce di Dio, e dunque Dio stesso, li accompagna fino alla grotta della Natività dove essi vedono “la colonna di luce scendere e fermarsi davanti alla caverna, e scendere quella stella di luce e fermarsi sulla caverna dov’era nato il mistero e la luce di vita”. Durante il viaggio di ritorno riappare loro la luce ineffabile dicendo: “Io sono in ogni luogo e non v’è luogo dove non sono; io sono dove voi mi avete lasciato perché io sono più del sole del quale non v’è luogo del mondo che ne sia privo, pur essendo esso uno, e se venisse meno al mondo tutti i suoi abitanti starebbero nella tenebra. Quanto più sono io che sono il Signore del sole e la mia parola e la mia luce sono maggiori di quelle del sole!”

mercoledì 2 gennaio 2013

Il dono dell'uomo



Prospettiva teorica per una Antropologia affettiva
di Silvano Scalabrella
 
S. Agostino nelle sue Confessioni riconosce di essere divenuto 'un grande problema a se stesso'; il suo stupore lo porterà a scoprire Dio 'più intimo a se stesso della sua intimità e più in alto della sua altezza' (intimior intimo meo et superior summo meo). 

J.L. C. Lair LA TORTURA DI PROMETEO 
S. Bonaventura descrive la sua ricerca-scoperta di Dio come 'itinerario della mente a Dio' (Itinerarium mentis in Deum), che sorge come anelito esistenziale e si sviluppa in forma razionale: l'itinerario – egli scrive – che l'uomo compie verso Dio è lo stesso itinerario che Dio ha fatto per scendere verso l'uomo. Via via si costruisce una metafisica della persona, intesa come il centro unitivo dell'insieme delle esperienze corporee, psichiche, mentali, spirituali. Tale centro lo chiamiamo coscienza e l'essere presente di essa a se stessa nell'atto del suo operare concreto lo chiamiamo consapevolezza: la prima si esprime ai livelli religioso, morale, intellettuale; la seconda si rivela ad un quarto livello creativo e spirituale superiore, trasformante l'uomo da essere-umano in essere-spirituale.
Il presente saggio presenta in modo organico il complesso itinerario percorso dall'uomo spirituale attraverso la quadruplice conversione religiosa, morale, intellettuale, spirituale, prendendo l'avvio dalla dottrina dell'illuminazione secondo S. Agostino, il quale nel suo De Trinitate ebbe a scrivere con parole di fuoco eterno: “Cerchiamo con l'animo di chi sta per trovare e troviamo con l'animo di chi sta per cercare”.
Così nasce l'avventura cristiana. Ricercando Dio, l'uomo scopre se stesso, scopre il suo destino ed impara ad accettarsi, con impegno e autogoverno, fino a realizzare il suo progetto, con responsabilità per sé e per gli altri, approssimandosi al fine ultimo della sua esistenza, in armonia con il Creato e il suo Divenire.

Note sull’autore
Silvano Scalabrella (Roma, 1951) ha compiuto studi di Lettere, Filosofia, Teologia. E' Insegnante di Religione nei Licei e Docente di Dottrina sociale della Chiesa attualmente presso l'Università Pontificia S. Tommaso d'Aquino in Roma; già Incaricato di Filosofia dell'essere, insegna oggi Teologia patristica e Antropologia filosofica presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Civita Castellana; fa parte dell'Ordine Francescano Secolare (di cui è stato Segretario nazionale).
Ha curato per l'Enciclopedia Italiana le voci "Leonardo di Capua", "Giulio Bevilacqua", "Santino Caramella"; collabora a varie riviste e quotidiani e tiene conferenze su tematiche spirituali ed etico-sociali; ha pubblicato La mitologia classica (Studium,1987), Guardini (EMP, 1988), Il paradosso Silone (Studium, 1998), L'eclisse di Dio (Bonanno, 1998), E' assurdo ma credo (Il Cerchio, 2002), La Dottrina sociale della Chiesa (Nuove Idee, 2004), La città naturale. Verso un conservatorismo solidale (Rubbettino, 2011), Il cuore indiviso (Terre Sommerse, 2012).


Edizioni Terre Sommerse 2012