RECENSIONE
"IL
CUORE INDIVISO" di Silvano
Scalabrella - Ed. Terre Sommerse
Trattato non sistematico di metafisica in
chiave mistagogico-sapienziale.
Composto da una sequenza di
meditazioni brevi che muovono
dalla linea di confine della condizione psichica e spirituale
dell'Io, lo scritto è sicuramente situabile nell'alveo del pensiero neoplatonico e
cristiano.
In esso sono riverberate molte
suggestioni: dalla mistica cristiana alle
tradizioni orientali, alla psicologia trans-personale,
indicando la ricerca della “via del Cuore”.
Nonostante la molteplicità delle
esperienze personali dell’autore, che il
trattato rivela, tuttavia esso non risulta di sapore sincretistico, ma, con estrema
semplicità, esprime piuttosto un processo di integrazione e di attento discernimento alla luce di un cammino
spirituale ben radicato e vissuto all'interno della tradizione cristiana.
Per questa sua natura, il testo
dispone l'Intelletto ad un cambiamento di sguardo (metanoia), in cui tutto
appare come nuovo, visibile alla sorgente dell' Essere e alla cui invisibilità
l' Anima aspira per sua natura. “L’Io diviso” aspira alla coscienza di sé, al
desiderio di Dio-Trinità, all'unione con l'Assoluto,
In realtà la via indicata è molto
più semplice delle "convergenze"
sopra menzionate: guarda dritto all' io
sono (coscienza di sé e coscienza di Dio), passando attraverso la negazione
di sé fino all'intuizione dell' Uno che precede il molteplice.
L'uomo “animale
mistico”, per dirla con Raimondo Panikkar, intraprende il cammino con
slancio e non vuole altro che contemplare Dio, nella Sua assoluta Unicità: e per questo è pronto a spogliarsi di tutto,
del suo ego e dei suoi desideri.
Il libro del Prof. Scalabrella, scritto
con semplicità e chiarezza, rare ed esemplari per questi argomenti, non è che la descrizione
e vissuta di questo combattimento interiore. Il testo è corredato da una ampia
ed utilissima bibliografia.
a
cura di Claudio Coen Belinfanti